05 aprile, 2006

Articolo...

Come promesso, ecco l'articolo tanto atteso, doveva essere pubblicato sul Press ma... quello che ha fatto inorridire il boss della redazione... indignare i collaboratori e ridere tanti altri... beh, giudicate voi... magari ci siamo anche sbagliati!

Nel secondo giorno del Ryla 2006 la mattina è trascorsa approfondendo la problematica dell’acqua. La conferenza è stata tenuta dal Rettore di Ca’ Foscari Pier Francesco Ghetti.

Partendo dalla premessa che non ci accorgiamo della problematica dell’acqua il Prof. Ghetti ha introdotto il concetto che è rimasto alla base della sua dissertazione:
L’acqua è una risorsa ingiusta nello spazio e nel tempo”. In conseguenza a questa ingiustizia della risorsa l’uomo ha reagito di conseguenza creando i grandi invasi al fine di conservare e riutilizzare tramite la regolamentazione dell’uso dell’acqua dolce. Essa è solo il 3% dell’acqua presente sul globo. Di questa già esigua percentuale un altro 1,5% è in forma solida ed un altro 1,4% è sotterranea. Rimane così solo un 0,1% di acqua dolce liquida disponibile. Quindi nonostante noi la concepiamo come una risorsa illimitata in realtà l’acqua disponibile è solo una minima parte del totale presente sul pianeta.
La minima percentuale si mantiene tramite il ciclo idrogeologico.
Qui scatta la prima chicca della giornata: “ Ogni essere vivente vive di linee curve, tralasciando ogni doppiosenso” (della serie: you wish)
Il discorso dalle linee curve si sposta al problema dello smaltimento delle acque nere le quali erano storicamente veicolo d’infezione. Tale questione inizia ad essere approfondita all’inizio dell’800 quando viene introdotta l’acqua corrente negli edifici di CIC(H)AGO e si è anche dovuto pensare a come smaltire l’acqua che veniva utilizzata ai piani alti. A seguire il prof. Grezzi ci ha “deliziato” con un elenco di casi storici in cui ci si arrangiava come si poteva nello smaltimento delle acque nere:
La città di Parigi che fino alla fine del 1800 esportava le feci prodotte dai suoi valenti abitanti (Domanda: ma che c’era il mercato della medda?! Una cosa tipo la quotazione del petrolio. Esempio. Contadino:A quanto m’a metti oggi la medda? Banditore:Oggi stà a 9 euri ar chilo).
A Londra invece sotto i condomini vi era un capiente pozzo che raccoglieva tutti i “risultati” della vita comune. Peccato che detti pozzi venissero liberati una volta al mese. Dopo questo breve excursus storico si è finalmente passati a trattare i problemi attuali riguardanti le acque nere derivanti dall’addensamento urbano causato dall’industrializzazione.
La nuova sfida consiste nel “fondare” una nuova società dell’acqua in cui il problema sarà quello di avere un’abbondanza d’acqua che sia di qualità ottima.


Nyk85

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